Cartiera: intrecciamo nuove storie, insieme

La start-up d’impresa sociale di cui Lai-momo è socia si è presentata alle realtà economiche e imprenditoriali del territorio bolognese. Una serata patrocinata da Battiti, il programma di accelerazione per start-up di Emil Banca

Si è svolto nella serata del 31 gennaio, presso la sede di coop. Lai-momo di via Boldrini, l’evento di presentazione della start up d’impresa sociale Cartiera: una nuova realtà produttiva nel campo della moda etica, aperta nel 2017 all’interno dell’ex complesso industriale di Lama di Reno (Marzabotto) per dare lavoro a persone in condizione di disagio economico, tra cui richiedenti protezione internazionale. Dinanzi a una platea di rappresentanti di importanti realtà imprenditoriali e istituzionali del territorio bolognese – tra questi il sindaco di Marzabotto Romano Franchi, l’assessore al Bilancio del comune di Bologna Davide Conte, il Presidente di Unipol Pierluigi Stefanini, la Presidente di Centergross Lucia Gazzotti, la coordinatrice Turismo e Cultura di Confindustria Emilia Paola Guidi e il referente per le attività istituzionali e di sviluppo locale della Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna Massimiliano Gollini – è stata presentata la nuova linea di pelletteria dedicata alle aziende e ai professionisti.

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Alcuni momenti della serata

“Cartiera – ha spiegato la sua Presidente, Miriam Salussolia – nasce dal desiderio di un Made in Italy capace di coniugare qualità del prodotto e impatto sociale. Utilizziamo pellame di prima qualità, perché recuperiamo gli scarti di produzione di grandi brand della moda italiana, e al contempo offriamo ai nostri lavoratori una possibilità di impiego in un settore manifatturiero che ha reso grande l’Italia nel mondo. Il lavoro come motore di integrazione sociale, culturale ed economica: ecco il valore aggiunto dei nostri prodotti”.
Selezionata da Emil Banca per il programma di accelerazione Battiti, Cartiera nasce nel 2017 come spin-off di un progetto di formazione professionale per richiedenti asilo che la cooperativa Lai-momo, socio fondatore di Cartiera, da due anni porta avanti come partner italiano dell’Ethical Fashion Initiative delle Nazioni Unite, grazie al finanziamento del Trust Fund per l’Africa dell’Unione europea.
“Siamo felici di questa serata – ha dichiarato nel corso del suo intervento il Presidente di Lai-momo, Andrea Marchesini Reggiani – perché prende forma la nostra idea di fondo, ovvero che l’integrazione passa dal lavoro. Ecco perché, insieme all’Ethical Fashion Initiative, due anni fa decidemmo di trasformare quello che era il nostro centro di accoglienza di Lama di Reno in un Polo formativo e produttivo, dove portare avanti una formazione utile qui e ora ma funzionale anche a un impiego in Paesi africani, all’interno della filiera etica di EFI, in un’ottica di migrazione circolare”.


Tra gli ospiti d’eccezione c’era anche Simone Cipriani, fondatore del programma EFI, di cui Cartiera ha sposato la vision: “Ci sono due modi per guardare al mondo – ha esordito Cipriani –, c’è chi vive come Medusa, trasformando in pietra tutto quello che guarda perché non vuole o non crede che l’esistente si possa modificare; e chi, come noi, crede che le condizioni non siano date una volta per tutte. È con questa fiducia profonda che EFI lavora in paesi difficili, non solo in Africa, ed è per questa ragione che crediamo in Cartiera: perché niente è immutabile”. A portare i saluti di Emil Banca c’era Alberto Montanari, referente Terzo Settore no profit sviluppo imprese, che ha spiegato le ragioni della selezione di Cartiera – “una delle tre, su più di trenta domande ricevute…” e ha fatto luce sull’importanza del tessuto imprenditoriale e del settore bancario nel supportare progetti ad impatto sociale; un ringraziamento particolare è andato ai partner di Kilowatt, presenti nella persona di Gaspare Caliri, che per conto di Emil Banca hanno organizzato e somministrato la formazione prevista dal programma di accelerazione. Infine, hanno salutato il pubblico tre degli artigiani Cartiera che hanno lavorato alla collezione esposta: Katia Ghetti, designer e artigiana con decennale esperienza nel settore, Francesco Banzola, pellettiere e insegnante EFI, e Bassirou, ex ospite delle strutture di accoglienza della cooperativa Lai-momo, oggi socio lavoratore di Cartiera.
Mi chiamo Bassirou, ho 28 anni e vengo dal Burkina Faso. In Burkina ero un sarto, ma sono diventato un artigiano della pelle dentro ai laboratori di Cartiera. Ho cominciato frequentando il corso di Ethical Fashion Initiative, oggi sono impiegato della cooperativa, di cui sono socio lavoratore. Venivo da anni difficili, nel 2016 sono scappato dal mio Paese perché c’è stato un colpo di Stato, qui posso costruire qualcosa per il mio futuro. Sono contento di questa serata e sono contento ogni volta che ci vengono a trovare in laboratorio, perché voglio che si sappia cosa facciamo, voglio che si sappia cos’è Cartiera per noi che ci lavoriamo, non solo per chi compra la nostra pelletteria. Ma a proposito dei nostri prodotti: posso dirvelo io, e potete fidarvi: dal 2017 a oggi, con l’aiuto di Katia e la pazienza di Francesco, siamo molto molto migliorati. E miglioreremo ancora!


Per ulteriori informazioni: http://www.coopcartiera.it/