OBEC – One Block for Educational Credentials

OBEC (One Block for Educational Credentials) è un progetto di durata biennale finanziato dall’ Unione Europea (Erasmus+, KA204 – Strategic Partnerships for adult education) e gestito da 5 partner di Italia, Svezia, Belgio e Croazia, tra cui Lai-momo.
 
Il progetto mira ad esplorare le opportunità che la tecnologia della Blockchain può offrire in campo educativo semplificando e facilitando il rilascio e la convalida delle credenziali di apprendimento in modo unificato e applicabile nei Paesi europei. 
 
Poiché la Blockchain crea un’infrastruttura in cui i certificati possono essere archiviati ed emessi garantendo trasparenza, sicurezza e verificabilità, questa tecnologia ha la capacità di produrre effetti positivi soprattutto per il gruppo target del progetto, composto da migranti, studenti e persone con background di apprendimento alternativi (ad es. scuole di formazione professionale, esperienza lavorativa, programmi di formazione e volontariato).
 
Ad oggi è stata avviata la fase di ricerca necessaria a studiare le pratiche in essere e i problemi inerenti al trasferimento dei titoli di studio in Paesi diversi. 
Seguirà una fase di sperimentazione per lo sviluppo e l’implementazione di un sistema di badge per il riconoscimento dei titoli di studio, utilizzando la tecnologia della Blockchain che culminerà in una raccolta di linee guida sul tema e di video esplicativi che saranno realizzati da Lai-momo.

Ultima release: OBEC Newsletter

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Durante la prima fase del progetto One Block for Educational Credentials (OBEC), tutti i partner hanno collaborato per raccogliere informazioni sull’attuale contesto europeo in materia di titoli di studio e di riconoscimento di competenze/abilità tra i diversi gruppi demografici. 

In particolare, sono stati intervistati i migranti (sia intra che extra-europei), studenti con esperienza di studio all’estero e persone con background di apprendimento alternativo, al fine di indagare il loro punto di vista sui potenziali problemi incontrati nel cercare di ottenere un riconoscimento formale delle proprie competenze. 

Questa prima fase del progetto si è anche focalizzata sul comprendere come la tecnologia Blockchain possa essere utilizzata per consentire il riconoscimento formale delle competenze e capacità e i potenziali limiti di tale tecnologia.                                                                                                         

Tali tecnologie sono state scelte come chiari esempi di strumenti trasparenti, sicuri e utili che potrebbero essere impiegati per certificare le competenze al di là dei confini nazionali. 

Un ultimo punto di ricerca è stato quello di raccogliere informazioni per fornire una valutazione generale della posizione legale e istituzionale europea sulle tecnologie Blockchain e sulla certificazione formale delle competenze.  

Questo è stato fatto principalmente per collocare il progetto OBEC all’interno di un contesto già esistente e, quindi, per capire dove è possibile apportare miglioramenti.

Per quanto riguarda i risultati, i principali problemi riportati dagli intervistati, quando si tratta del riconoscimento delle proprie competenze, è che esistono pochissime regole e indicazioni per il riconoscimento transnazionale dei titoli.

L’Unione europea ha lavorato in passato, e sta ancora lavorando, su sistemi standardizzati che potrebbero facilitare il riconoscimento transnazionale dei titoli formativi e professionali, ma questo lavoro viene fatto principalmente a livello intra europeo e le persone provenienti da paesi al di fuori dell’UE incontrano ancora enormi difficoltà a far riconoscere le proprie competenze (ammesso che possiedano effettivamente una certificazione per la loro competenza, in caso contrario, come riportato da molti intervistati, ottenere il riconoscimento è quasi impossibile).

Un ulteriore problema, in parte connesso a quello sopra, è che anche nei casi in cui vi sia la possibilità di ottenere il riconoscimento di una specifica competenza, l’iter burocratico è estremamente complesso e le persone tendono a farsi scoraggiare dalla complessità delle procedure.

A questo si aggiunge un’enorme disparità tra gli strumenti disponibili e quelli conosciuti dagli utenti.

In effetti, quello che sembra essere un grosso limite, è che le persone che avrebbero più bisogno degli strumenti sviluppati all’interno dell’Unione Europea sono anche quelle con la minor quantità di informazioni su di essi.

Questo crea un grande squilibrio tra le questioni che sono percepite come rilevanti dagli individui bisognosi di aiuto e le istituzioni preposte a supportare l’utenza, che sembrano non percepire gli ostacoli che gli utenti stanno affrontando.

Tutto ciò è ulteriormente accentuato dal fatto che alcune delle regole valide a livello europeo vengono poi adattate al contesto nazionale di ciascun Paese, rallentando ulteriormente i processi di riconoscimento delle competenze e capacità.

Per quanto riguarda l’attuale stato europeo delle tecnologie Blockchain, sono state rilevate almeno due criticità. Il primo problema è di natura tecnica e riguarda la difficoltà di avere un sistema onnicomprensivo di credenziali educative per tutte le competenze. 

Ciò è dovuto principalmente al fatto che alcune competenze non si prestano bene a valutazioni oggettive adeguate e, quindi, è difficile certificarle tra diverse istituzioni (e Paesi). Il secondo problema riguarda la percezione delle tecnologie Blockchain.

Tali questioni sono state analizzate a fondo per capire che tipo di soluzioni potrebbero essere implementate al fine di applicarle durante la seconda fase del progetto, durante la quale verranno organizzati dei training formativi per fare delle sperimentazioni su adeguate modalità di insegnamento delle competenze al fine di facilitare il riconoscimento attraverso certificati digitali.