Un resoconto della conferenza annuale di EUAA, del cui Consultative Forum coop. Lai-momo fa parte
Il 16 giugno 2025 a La Valletta, in un iconico edificio in riva al porto della capitale, si è svolto l’incontro annuale dell’agenzia EUAA. Diverse centinaia gli invitati, con membri del governo sia di paesi EU sia di paesi terzi, rappresentanti delle agenzie internazionali e una vastissima rappresentanza della società civile, con base sia in Europa sia in paesi terzi.
Si sono intervallati interventi singoli, panel, lettura del report dell’agenzia,[1] e momenti dedicati al networking e al marketplace showcasing EUAA, dove venivano mostrati i materiali messi a disposizione dall’agenzia.
L’intervento d’apertura è stato tenuto da Nina Gregori, organizzatrice dell’evento ed executive director di EUAA. Ha posto le basi su cui si è improntata l’intera conferenza, incentrata sulla discussione legata al Nuovo Patto sulla Migrazione e l’Asilo dell’Unione europea che entrerà in vigore a giugno 2026. Si è parlato della crescita dell’organico di EUAA, sia in termini di dipendenti interni sia a livello di networking, con una particolare attenzione al coinvolgimento di rappresentanti dei paesi terzi. Infine, si è lanciata la EU Accademy, inaugurata il 17 giugno 2025, istituto di formazione incaricato di formare ed aggiornare il personale che lavora con le istituzioni pubbliche dei diversi Paesi EU, siano essi assunti con contratto pubblico o dal privato sociale.
Si è susseguito l’intervento, molto bilanciato, della presidente di Malta che ha posto in risalto l’arricchimento sia in termini economici che culturali che la migrazione porta, e, d’altro canto, il fatto che lo scenario complesso che stiamo vivendo impone la necessità di avere strumenti nuovi a livello europeo per gestire al meglio il flusso migratorio.
Si sono aperti i lavori, divisi in tre panel: il primo, istituzionale, con la linea politica e tra gli ospiti rappresentanti dei ministri europei, il secondo riguardante il management delle migrazioni e il terzo avente l’obiettivo di riprendere le lezioni apprese dagli albori dell’agenza EUAA, per costruire una politica migratoria del futuro.
I discorsi sono stati molti ma le parole chiave, si sono spesso accomunate. Si è ribadita la distinzione tra rifugiati e migranti economici. Occorre dividere i richiedenti asilo tra rifugiati meritevoli di protezione internazionale da chi “beffa le istituzioni depositando domande di asilo strumentali”. Fine but fair, potremmo parafrasare in: eccellenza con rigore. Occorre costruire un sistema di richiesta asilo veloce ed efficace, e per fare ciò occorre che tra gli Stati vi sia una politica comune responsabile e strumenti adeguati, solidali e comuni. L’obiettivo del nuovo patto sull’immigrazione è costruire flussi migratori regolari attraverso accordi bilaterali con i Paesi Terzi, un meccanismo di rimpatri dei migranti irregolari sistematico e un regolamento di Dublino (che impone la richiesta d’asilo nel primo paese d’ingresso nell’Unione europea) efficiente. L’Europa deve tornare al timone della propria politica migratoria, levando il potere agli smugglers. I paesi terzi, specie quelli che confinano con l’EU, da un lato si offrono di supportare l’Unione nella difesa del proprio territorio, dall’altra rivendicano più peso politico nell’agenda migratoria europea. In conclusione, si è affermato, l’Europa ha bisogno di professionisti, non di pericolosi irregolari.
L’unica voce fuori dal coro è stata il membro dell’UNHCR che ha ricordato che i meccanismi di analisi delle pratiche di asilo devono garantire i diritti fondamentali delle persone, compreso il non-refoulement. Occorre che gli Stati si impegnino a garantire che le persone rimpatriate ritornino realmente in paesi dove siano garantiti i diritti della CEDU.
Dalla platea, numerose domande e interventi, specie da parte della società civile, non rappresentata tra gli speaker ma maggioritaria tra gli auditori. Una società civile che ha spesso ripreso negli interventi le paure del membro dell’UNHCR: sarà in grado l’Unione Europea di attuare una politica migratoria efficace senza ledere i diritti delle persone? L’agenzia è in grado di ascoltare la voce dei migranti?
I lavori si sono conclusi sul terrazzo del palazzo che ci ha ospitato, le discussioni sono continuate a piccoli gruppi, mentre camerieri dalle svariate provenienze servivano tartine, con un sottofondo di musica jazz. Ci si saluta in attesa della prossima conferenza con l’augurio da parte di molti che ci sia più spazio nei panel della voce della società civile per costruire una politica migratoria fine but fair, eccellenza e rigore, ma con la garanzia del rispetto dei diritti delle persone.
La Valletta 18/06/2025
Vanessa Azzeruoli