Seminario online sul Patto Europeo sulla migrazione e l’asilo e il Decreto Lamorgese: ecco cosa è emerso

Lo scorso 15 gennaio, abbiamo organizzato nell’ambito del SAI della Città metropolitana di Bologna un seminario giuridico di aggiornamento e approfondimento sugli importanti cambiamenti nella legislazione nazionale ed europea sull’immigrazione.

All’incontro hanno partecipato settanta persone tra operatori legali, avvocati, operatori dei servizi d’accoglienza, operatori socio-assistenziali e ricercatori.

Ugo Melchionda, coordinatore di GREI 250 (Gruppo di riflessione su regolarizzazione e inclusione), una rete costituita da ricercatori dell’immigrazione, giornalisti, imprenditori, esperti del diritto del lavoro e dell’immigrazione, ha analizzato le criticità del nuovo “Patto Europeo sulle migrazioni e l’asilo” pubblicato il 23 settembre 2020 dalla Commissione Europa, presentando le proposte per una ridefinizione dello stesso.

Melchionda osserva come il nuovo Patto sia stato presentato dalle Istituzioni Europee come migliorativo delle procedure in materia di migrazione ed asilo, tuttavia conferma un’impostazione che non si scosta dai capisaldi della politica migratoria europea in termini di prevenzione della migrazione irregolare e mostra delle debolezze in relazione alla cogenza delle nuove norme nei confronti dei Paesi Membri. Un esempio tra i tanti riportati: l’introduzione del meccanismo della solidarietà obbligatoria tra Paesi Membri, pur costituendo un elemento positivo nell’ottica di una equa suddivisione dell’onere dell’accoglienza, non prevede un meccanismo cogente per i Paesi che rifiutino di avere una quota parte di ripartizione.

La parola è passata quindi all’avvocata Nazzarena Zorzella (ASGI), che ha analizzato sul piano del diritto interno i riflessi delle politiche migratorie attuate a livello europeo e nazionale nell’anno 2020. Dopo una premessa sullo stato dell’arte della procedura di regolarizzazione ai sensi dell’art. 103 del decreto legge n. 34 del 19 maggio 2020, definita da Zorzella estremamente “interessante” trattandosi di una procedura di sanatoria rivolta non solo a cittadini stranieri irregolari ma anche ai richiedenti protezione internazionale e non basata solo sulla denuncia del lavoro nero ma anche a fronte di una nuova proposta di lavoro. Zorzella ha in seguito analizzato l’aspetto più interessante e di maggiore portata previsto dal cd. “Decreto Lamorgese” ovvero la nuova configurazione della protezione speciale, che in parte ripristina la protezione umanitaria (abrogata dal Decreto Sicurezza – decreto n. 113 del 2018), ampliando le ipotesi di riconoscimento della stessa. Nella sua grandissima esperienza nell’assistenza legale ai richiedenti asilo, Zorzella ha dato un’interessante lettura delle possibili interpretazioni della fattispecie della protezione speciale e fornito preziosi spunti applicativi.

Eleonora Ghizzi Gola, coordinatrice dell’area legale della cooperativa Lai-momo che opera all’interno del SAI metropolitano, ha approfondito le modifiche introdotte dal Decreto Lamorgese al SAI (Sistema di Accoglienza ed Integrazione), partendo dall’evoluzione dell’originario sistema di accoglienza SPRAR. Ghizzi Gola ha approfondito altresì le fattispecie di permesso di soggiorno modificate dal Decreto che consentono l’accesso all’interno del SAI, sottolineando come l’inserimento della convertibilità di alcune tipologie di permesso rappresenti una delle maggiori note positive introdotte dalla norma.

In conclusione, Giuseppe Nicolini, responsabile per ASP Città di Bologna del progetto SAI della Città Metropolitana di Bologna, ha volto lo sguardo sugli impatti del nuovo decreto sul sistema di accoglienza e sull’organizzazione territoriale nel territorio bolognese. Nicolini ha osservato come la fotografia dei beneficiari presenti all’interno del sistema di accoglienza bolognese rappresenti un livello di complessità sempre maggiore sul fronte legale, rispetto ad anni addietro, essendo stata ampliate le categorie di cittadini stranieri che hanno accesso al SAI. In questo senso, viene richiesta una sempre maggiore specializzazione in materia di diritto dell’immigrazione tout court, oltre che diritto di asilo, da parte delle équipe legali che si occupano della presa in carico dei beneficiari del progetto e delle loro posizioni giuridiche.

C’è stata la possibilità di rispondere a qualche domanda, in particolare sulla comparazione in termini di maggiore solidità dei nuovi permessi di soggiorno che hanno visto delle rimodulazioni da parte del Decreto Lamorgese. A specifica domanda, l’avvocata Zorzella ha condiviso di ritenere più tutelante il riconoscimento di un permesso di soggiorno per protezione speciale rispetto al “nuovo” permesso per cure mediche che, per quanto anch’esso convertibile in un permesso per motivi di lavoro, rimane più debole in termini di durata del permesso e di specificità di requisiti per il suo rilascio e rinnovo.

Le richieste di iscrizione al seminario sono state numerosissime, e non si è potuto dare spazio a tutte, per questo saranno pubblicati prossimamente sul sito di Bologna cares gli estratti video degli interventi dei relatori e il materiale messo a disposizione degli stessi.