Presentata a Bologna Compass, la piattaforma per lo sviluppo delle competenze digitali tra i giovani europei

L’evento, introdotto dall’assessore alle Relazioni europee e internazionali e al Lavoro, Marco Lombardo, si è svolto presso la Sala dello Zodiaco della Città Metropolitana

Dopo Roma e Bruxelles, si è tenuta anche a Bologna la presentazione di Compass, la piattaforma digitale gratuita creata con l’obiettivo di fornire ai giovani europei le competenze utili per trovare un impiego, in un mondo del lavoro sempre più digitalizzato.
L’evento si è svolto nella sede della Città Metropolitana, alla presenza di giornalisti, rappresentanti delle istituzioni, delle ONG, del mondo dell’impresa e della scuola, ma anche di semplici cittadini interessati alla piattaforma.

Gli interventi – moderati da Sandra Federici, direttrice della rivista Africa e Mediterraneo – sono stati introdotti dall’assessore Marco Lombardo, che ha sottolineato il sostegno del Comune a progetti come Compass, che contribuiscono a valorizzare competenze informali e trasversali, strumenti utili nella ricerca di un’occupazione. “Il ruolo degli enti pubblici territoriali” – ha affermato l’assessore – “è fare sistema con chi lavora nel mondo della scuola, delle università, della ricerca, delle imprese.” Prioritaria deve essere l’attenzione delle istituzioni a due gruppi sensibili: chi è stato espulso dal mercato del lavoro ed è quindi considerato “troppo vecchio” per potervi rientrare e i giovani, in particolar modo le donne tra i 24 e i 35 anni. “Il lavoro non è solo reddito, ma messa a frutto di capacità e competenze”, ha sottolineato Lombardo.

Andrea Marchesini Reggiani, presidente di Lai-momo coop. sociale, ha quindi esordito ringraziando la Città Metropolitana e il Comune di Bologna per il sostegno dato a un progetto che ha visto la cooperativa impegnata per due anni: uno sforzo che si spera possa dare i suoi frutti con un vasto utilizzo della piattaforma. Marchesini ha ricordato che Lai-momo si è specializzata nella creazione di reti internazionali, pur mantenendo una forte presenza sul territorio bolognese. Negli ultimi dieci anni uno dei principali ambiti di attività è stato quello legato ai processi migratori, avvalendosi anche di importanti connessioni con il mondo dell’impresa, nella consapevolezza che senza lavoro non può esserci vera integrazione.

Nel suo intervento Dimitri Tartari, responsabile del coordinamento di Agenda Digitale – Regione Emilia-Romagna, ha presentato le attività messe in campo dalla regione: si tratta di azioni finalizzate a ridurre le differenze in ambito digitale tra territori e gruppi sociali. Nello specifico, gli assi di intervento sono quattro, relativi a infrastrutture, dati e servizi, competenze, comunità, e considerano come prioritarie le competenze dei cittadini, delle pubbliche amministrazioni e del mondo della scuola. Tra i vari progetti implementati, Tartari ha citato “Pane e Internet”, che ha formato più di 32mila persone in materia di competenze digitali, facilitando l’accesso a tecnologie e con un coinvolgimento intergenerazionale anche nelle zone più isolate.
Per la Pubblica Amministrazione, invece, è stata sviluppata una piattaforma di formazione interna, “SELF”, che conta più di 100mila utenti iscritti in 5 anni.
Fondamentale è anche l’attenzione rivolta al mondo della scuola, già a partire dal livello strutturale, nell’impegno per il collegamento attraverso fibra ottica delle scuole dell’Emilia-Romagna.
Ricordando il festival After – Futuri Digitali, manifestazione dedicata alla diffusione della cultura digitale, Tartari ha ribadito il bisogno di divulgazione, soprattutto tra le fasce di popolazione più difficili da raggiungere, per le quali bisogna trovare formule alternative. “Momenti come quello di oggi sono quindi fondamentali per raccontare cosa si sta facendo, per confrontarsi, e per imparare”, ha concluso Tartari.

A seguire, Filippo Mantione, project manager di Compass per Lai-momo, è entrato nel vivo della presentazione della piattaforma, illustrando brevemente le tappe che hanno portato alla sua realizzazione: dai focus group con gli stakeholder e il target finale (individuato, ma non esclusivamente, nei giovani tra i 15 ai 30 anni) fino ai test di utilizzo. Il progetto è stato portato avanti da un consorzio europeo di 4 partner: Expertise France (Francia), Siveco (Romania), Dara Creative (Irlanda) e Lai-momo, con il cofinanziamento dalla DG Connect della Commissione europea.
Compass offre contenuti mirati, per colmare un gap di competenze: se è vero che i cosiddetti “nativi digitali” sembrano avere dimestichezza con gli strumenti, è anche vero che manca una certa consapevolezza nell’utilizzo degli stessi. Le competenze sono state individuate avendo come riferimento il DigComp framework, un quadro definito dall’UE che identifica 21 competenze digitali traversali. Il consorzio ne ha selezionate 9, sulla base delle quali sono state elaborate le lezioni, di livello base e avanzato, organizzate in 4 moduli e comprensive di test finale.
Uno degli aspetti più rilevanti del progetto, ha sottolineato Mantione, è il collegamento col mondo del lavoro, realizzato grazie alla collaborazione con l’OCSE, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, che ha permesso di individuare 4 aree professionali. L’utente, una volta iscritto, può quindi indicare un’area di preferenza, e la piattaforma in automatico seleziona un percorso specifico con le lezioni più indicate per la professione desiderata. Superato il test finale, si ottengono come certificazione dei “badge digitali” che possono essere condivisi con i potenziali datori di lavoro.
Il progetto si è concluso a fine novembre, e nel giro di 2-3 mesi la piattaforma ha registrato oltre un migliaio di iscritti. I prossimi obiettivi riguardano una promozione più estesa, ulteriori test e workshop; altri sviluppi sono legati alla ricerca di partnership che possano garantire la continuità e sostenibilità della piattaforma.

Ha chiuso gli interventi Gabriele Benassi, rappresentante del servizio Marconi TSI, staff di docenti impegnati in progetti legati al digitale. Il gruppo si è impegnato nel Piano nazionale scuole digitali, che ha portato a un’importante accelerazione nel consolidamento della didattica. Un collegamento tra mercato, tecnologia e scuola è necessario: la situazione è migliorata negli ultimi anni, con un significativo investimento nella tecnologia e il moltiplicarsi di corsi di formazione rivolti ai docenti.
Le linee di sviluppo per il futuro riguardano tre ambiti principali: fibra e connettività, sostenibilità e sicurezza, formazione. Tra i limiti e le resistenze ancora presenti, invece, Benassi ha citato la rigidità del sistema scolastico italiano, ancorato a una struttura che si fatica a modificare, e la scarsa valorizzazione dell’impegno dei singoli docenti. Questo fa sì che non sempre si riesca a lavorare in maniera efficace sulle competenze trasversali e ad affermare la tecnologia e il digitale come strumenti facilitatori.

Al termine è stato dato spazio alle domande del pubblico ai relatori: dall’accessibilità al target dei cosiddetti “NEET” al portfolio, molte sono state le curiosità sollevate dalla presentazione della piattaforma.
A questo link, un breve video-racconto dell’evento: http://bit.ly/2FxLyN6