Lampedusa ospita il modulo finale della School sul ruolo del settore privato nella giusta transizione

Il 5 ottobre si è chiusa la International School on Migration 2021 con l’ultimo modulo, svolto in presenza a Lampedusa. Quest’isola di frontiera, sfondo degli incontri/scontri che stanno ridefinendo il destino dei popoli del Mediterraneo, è capofila del progetto europeo Snapshots from the Borders [http://www.snapshotsfromtheborders.eu/italy-il-progetto/], nell’ambito del quale è stata organizzata la School. Con essa condivide l’obiettivo di migliorare la comprensione dei fenomeni migratori e le complessità dell’integrazione, identificata oggi come uno dei pilastri delle politiche di sviluppo sostenibile. Lampedusa ha ospitato una tre giorni di attività educative focalizzate sull’approfondimento del ruolo del settore privato proprio nella transizione giusta. A precedere i seminari la giornata di commemorazione del naufragio del 3 ottobre 2013 nel quale persero la vita 368 persone in viaggio dall’Africa verso l’Europa. Alla commemorazione, che ha incluso anche un momento di riflessione alla Porta d’Europa e la deposizione di una corona di fiori nel luogo del naufragio, hanno partecipato Vito Fiorino, il pescatore che per primo ha dato l’allarme la notte del naufragio e ha salvato 48 persone, ora attivo nelle attività di sensibilizzazione, e Totò Martello, sindaco di Lampedusa e Linosa, che ha presentato il Percorso della Pace istituito tra i diversi luoghi dell’isola.


A seguire,  il 4 e il 5 ottobre le sessioni educative hanno coinvolto docenti di economia e moda e rappresentanti del settore privato per approfondire le strategie di sviluppo sostenibile e giustizia sociale attuate da questa fetta del mondo produttivo. Il Prof. Piergiuseppe Morone ha moderato l’incontro del 4 che ha ospitato i saluti di Gian Luca Galletti – vice presidente di Emil Banca e già Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare –, una presentazione di Marco Frey – Professore Ordinario di Economia e Gestione delle Imprese presso la Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa e presidente della fondazione Global Compact Italia [https://www.globalcompactnetwork.org/it/] e dell’organizzazione Cittadinanzaattiva [https://www.cittadinanzattiva.it/] – e un tavolo di discussione con Simone Cipriani – fondatore di Ethical Fashion Initiative [https://ethicalfashioninitiative.org/] –, Sofia Arena – compliance specialist di Fendi –, Byron e Dexter Pearts – co-fondatori di Goodee [https://www.goodeeworld.com/] – e Roberta Marsi – Head of Corporate PR and General Services presso DHL Express Italia. Le presentazioni hanno evidenziato il ruolo fondamentale del settore produttivo nel processo di decoupling con il quale le aziende abbandonano lo sfruttamento intensivo delle risorse e attuano metodi innovativi di produzione che combinano modello circolare ed economia verde. Gli ospiti hanno presentato il contributo delle proprie aziende alla creazione di capitale sociale e culturale non solo nel Nord del mondo ma anche, e soprattutto, nel Sud, nell’ottica di un piano d’azione diffuso e integrato che non lasci indietro nessuno. Queste aziende si impegnano ad attuare il cambio di passo necessario a combinare crescita economica, ambientalismo, e sostegno alle categorie fragili in quadro internazionale che, come sottolineato da Frey, presenta ancora notevoli criticità. Questi temi sono tornati nell’ultima sessione del 5 ottobre a cui ha partecipato Alessandra Vaccari – Professore Associato di Storia e Teoria della Moda presso l’Università IUAV di Venezia – e moderata da Sandra Federici, organizzatrice della School e direttrice di Africa e Mediterraneo. Come emerso anche durante la tavola rotonda, la moda è un settore chiave della transizione giusta e il banco di prova critico di strategie efficaci di responsabilità sociale e inclusività. In seguito, Andrea Marchesini Reggiani, Presidente della cooperativa Lai-momo, fondatore del laboratorio Cartiera e membro del Comitato di Esperti per il supporto al G20 Ambiente, ha proposto una riflessione riassuntiva sul percorso fatto, spiegando che è stata proprio l’esperienza di Cartiera, in cui l’integrazione lavorativa dei migranti si è unita all’applicazione dei principi dell’economia circolare grazie al recupero dei materiali dismessi dalle case di moda, a far nascere l’esigenza di dedicare la scuola agli aspetti sociali della transizione ecologica. Subito dopo, il Prof. Morone ha presentato un breve approfondimento sulla valutazione d’impatto ambientale e una sua applicazione concreta ad alcune specifiche attività di Cartiera. A conclusione, un saluto di Laura D’Aprile, Direttrice Generale per l’Economia circolare del Ministero italiano della Transizione ecologica, e di Totò Martello, Sindaco di Lampedusa.