La responsabilità sociale di città e territori per l’inclusione

La prossima edizione della International School on Migration si concentrerà sulle sfide sociali della transizione ecologica per ripensare l’inclusione in chiave sostenibile. Il piano verde dell’Unione Europea pone infatti la coesione sociale come punto di partenza del passaggio al modello circolare. Per raggiungere questo obiettivo, l’Unione ha predisposto un piano di interventi che garantiranno lavoro dignitoso e integrazione economica ai più vulnerabili.

La nuova policy della prosperità mette insieme crescita, inclusione e benessere. I confini europei e le aree ultraperiferiche dove la migrazione viene vissuta direttamente sono interessati in maniera massiccia dalle criticità dell’accoglienza e dell’integrazione, rappresentando un interlocutore imprescindibile per affrontare l’impatto economico e sociale della transizione. Qui, infatti,  già si sperimentano modelli di sostenibilità sociale che coniugano sviluppo, accoglienza e diritti umani, modelli che rendono questi luoghi laboratori di innovazione e riflessione collettiva sulle prospettive di crescita orizzontale e democratica. Il progetto “Snapshots from the Borders” [http://www.snapshotsfromtheborders.eu/], nell’ambito del quale è organizzata la Scuola, porta avanti la comprensione e attuazione degli obiettivi della crescita sostenibile SDG partendo appunto dalle esperienze delle aree di frontiera interessate dai flussi migratori e dai loro effetti socio-economici. In concerto con altre realtà europee, il progetto promuove il coinvolgimento diretto degli attori del territorio nei processi decisionali, di gestione e attuazione delle policy europee di transizione giusta.

La seconda parte della School guarderà a questi territori, analizzando il ruolo delle autorità locali e dei protagonisti dell’accoglienza nell’attuazione degli obiettivi sociali del Patto Verde europeo, con particolare attenzione alla protezione dalla povertà e dall’esclusione. Il terzo modulo, che si svolgerà in modalità online, approfondirà la conoscenza delle strategie locali di sostenibilità inclusiva, le pratiche di tutela dei lavoratori fragili – persone sottoqualificate o scarsamente qualificate – e le iniziative di responsabilità sociale attuate sul territorio. L’ultima sessione della School avrà invece luogo a Lampedusa, in presenza. Questo luogo simbolo delle complessità del progetto europeo di sostenibilità sociale è il contesto migliore per tirare le conclusioni della School e progettare insieme proposte, etiche e sostenibili, che riflettano le esigenze e le specificità dei territori e delle comunità vulnerabili che li abitano.